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Parution : 09/2022
Editeur : G. Giappichelli
ISBN : 978-8-8921-4390-6
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Migrare come abitare

Una storia del diritto internazionale in Europa tra XVI e XIX secolo

Eliana Augusti

Présentation

C’è un tempo per la scrittura. E la scrittura ha sempre il suo tempo, i suoi tempi. Il tempo in cui è stato pensato e voluto questo testo è stato un tempo lungo e complesso, un tempo di eventi infausti, di drammi e di emergenze. Ma anche, e per fortuna, di nascite e di rinascite, umane e culturali. Migrare come abitare è il senso profondo di una rilettura concet-tuale delle migrazioni, una rilettura necessaria, oggi più che mai, anche e soprattutto per lo storico del diritto. Ho tentato, nello spazio che questo tempo mi ha concesso, una breve storia del diritto internazionale che ripartisse dai “classici” per comprendere meglio, per aprire nuovi spazi di riflessione, per provare a ragionare con schemi mentali diversi; senza alcuna presunzione di esaustività, senza trarre conclusioni, ma con il forte sentimento di offrire qualche spunto utile al dibattito. Tra le mani i testi di Vitoria, Grozio, Pufendorf, Wolff, Rousseau, Vattel, Kant e le pagine della più solida e, al tempo stesso, audace dottrina ottocentesca. La storiografia più sensibile e robusta mi ha guidato in un itinerario  di  nuova  consapevolezza  che  partisse  da  una  re-visione  del  concetto di abitare per abbozzare “a punti lunghi” una storia possibile dello ius migrandi.Le  preziose  letture  di  Luigi  Ferrajoli,  Donatella  Di  Cesare,  Saskia  Sassen  e,  ancora,  di  Étienne  Balibar,  Marc  Augé,  Vincent  Chetail  e  Iain Chambers hanno fatto il resto, attivando il corto circuito. L’Europa, sempre più “di confine”, è stato lo spazio di questo viaggio,  sospeso  tra  morale  e  diritto,  tra  sentimenti  ora  di  straordinaria  apertura,  auspici  visionari  e  spinte  progressiste,  ora  di  rottura  e  ripiegamento, secondo logiche di contingenza, decadenti e di primitiva prudenza. Una storia che ha composto e scompaginato, dato, tolto e restituito, guardando all’uomo e alle sue variabili strumentali di indigeno, cittadino,  abitante,  migrante,  esiliante,  bandito,  fuggitivo,  rifugiato,  straniero. Eppure uomo che abita, ospitato, migrante e proprietario,  che  passa  e  che  resta,  al  centro,  oggi,  nel  primo  ventennio  del  ventunesimo secolo, di un nuovo ordine concettuale, di auspicabili traduzioni costituzionali e riletture storiografiche, di nuove cure in quanto uomo, naufrago di sé stesso e delle contraddizioni più feroci di un’oramai inarrestabile globalizzazione.

224 pages.  30,40 €